Anna Orlowska - Shaping time and spaces with photography

    Here a new interview with an artist, who is exposing at Galleria Carla Sozzani in Milan, the exhibition I talked about some post ago, (http://www.galleriacarlasozzani.org/#/exhibitions/265/).
    Ecco una nuova intervista con un'artista che espone alla galleria Carla Sozzani di Milano, la mostra è quella di cui vi ho parlato qualche post fa (http://www.galleriacarlasozzani.org/#/exhibitions/265/).




    - Can you tell us something about yourself? When did you discover your passion for photography?
    I was a "creative kid" - always with color pencils, drawing something and painting. My father, instead of giving me pocket money, bought my works for reasonable prices:) Later I went to an art high school, which was a very important step for me. It was there I discover photography, at first B&W with work in the darkroom.
    It was a very long process, nothing like "love on first sight" I didn't know what I wanted to do with my life, sometimes I still don`t know... I am critical person and I am very critical about my own works. Sometimes I am really surprised that people like it...but that is the most pleasant and gives a lot motivation to continue!

    - How do you create your works?
    At first I see an image in my head. Sometimes, very rarely, it comes straight from my dream. Usually its stuck in my head for quite a long time and I draw it on paper. During this time I am trying to find a place and a way to take the picture. Then I'm starting to create the situation. Sometimes, at first I see location, a place which inspire me to do picture, or I am finding, catching images in reality itself. I used to do only that, but at some point it wasn't enough so I started to shape reality: add something, change something, create moods, tension, stories - things which are coming more from inside then from outside. Hmm...I don`t know - its very different every time.

    - What are your main sources of inspirations?
    Stories, family stories, books, dreams, pictures, movies, nature, people, relationships, strange things, strangers, life.

    - What is photography for you?
    Photography is about Images which you have to build or find. For me photography is more like movie or theater - its process of creating strong, powerful images, visions, using pieces of reality.
    The reality- the material world is a substance for building them, and whats very important - this substances are always outside camera, outside a paper picture. Not like with paintings and sculpture - where the wood or paint is concrete, definite substance of art work. A painter is shaping in paint, a photographer is shaping in reality and time. It sounds basic but sometimes I have a feeling that lots of photographers don`t think about it. Off course I am also finding lots of similarities between photography and painting when it comes to the image itself, for example - using symbols, building composition...
    In my works I want to do something I call magical realism - my new projects are going more this way, but I`ll see what happens...

    - Ci puoi raccontare qualcosa su di te? Quando hai scoperto la tua passione per la fotografia?
    Ero una “bambina creativa”, sempre con le matite e i colori, a disegnare e dipingere. Mio padre invece di darmi soldi, mi comprava i lavori a prezzi ragionevoli. Più tardi mi sono iscritta a un liceo artistico, che per me ha rappresentato un passo fondamentale. È stato qui che ho scoperto la fotografia, all’inizio in bianco e e nero lavorando poi in camera oscra. Era un processo lungo, niente a che fare con l’amore a prima vista, non sapevo cosa volessi fare con la mia vita, a volte non lo so tutt’ora... sono una persona molto critica, in particolare con il mio lavoro, mi sorprendo quando le persone dicono di apprezzarlo, ma mi rende molto felice e mi da la forza per continuare!

    - Come crei i tuoi lavori?
    Per prima cosa visualizzo un’immagine nella mia testa. A volte, ma capita di rado, arriva dritta dai miei sogni. Di solito è presente nella mia testa da lungo tempo. Poi la disegno su carta e intanto cerco un posto e un modo per scattare la fotografia. Poi passo a creare la situazione. Altre volte, invece, capita che prima trovi la location che mi ispira. All’inizio scattavo più istintivamente, ma successivamente mi sono accorta che non bastava, così ho iniziato a creare la mia realtà, aggiungendo qualcosa, cambiando qualcos’altro, creando sensazioni, atmosfere, storie, cose che vengono più dall’interno che dall’esterno.. In ogni caso cambia ogni volta.

    - Quali sono le tue principali fonti d’ispirazione?
    Storie, storie di famiglia, libri, immagini oniriche, la natura, le persone, le relazioni, cose strane.

    - Cos’è la fotografia per te?
    La fotografia è una questione di immagini che devi costruire o trovare. Per me la fotografia è più come un teatro o un film- è il processo per creare immagini forti, visioni, usando pezzi di realtà. La realtà, il mondo materiale è la sostanza necessaria a crearle, e cosa importante, questa sostanza è sempre esterna alla macchina fotografica, alla carta dell’immagine. Non come per i dipinti o le sculture – dove il legno o la pittura sono concreti e definiscono la sostanza del lavoro. Un pittore crea con la pittura, un fotografo crea con lo spazio e con il tempo. Sembra una cosa scontata, in realtà ho scoperto che molti fotografi non ci pensano a questo. Certamente ci sono molte somiglianze tra la fotografia e la pittura, ad esempio quando si tratta dell’immagine stessa – l’uso di simboli, composizioni... nei miei lavori creo qualcosa che chiamo “realismo magico”, gli ultimi lavori che ho fatto sono più indirizzati verso questo concetto.. ma vediamo cosa succederà..

    For further information see also http://annaorlowska.com/.
    All the images posted here are Anna Orlowska’works from the series “The day before".




    

Phebe Rendulic - From all the photographic perspectives





    - Can you tell us something about yourself?
    My name is Phebe Rendulic and I'm about to graduate from art college with a Bachelor of Visual Arts with my major being Photography. I have a great love for film photography especially Polaroids and I love to experiment with all types of film cameras including Holga, medium format cameras and even cheap plastic and disposable cameras. I'm also in an electro-pop band called Radio Spectacular!!! (http://www.radiospectacular.com/) so I'm always kept busy!

    - How do you create your works?
    For the last three years I've been studying so there's a big process of concept development and research involved in works produced for school but I find that when I do works for myself it's quite spontaneous and based on moods and feelings at the time. It also depends on the camera that I use, I can be quite rough and careless with my $1 camera because I love the crappiness of it and the light leaks it gives me. My Holga lets me be quite creative with double and long exposures and I like to add to Polaroids with drawings or turn them into little collages.

    - What would you like to communicate through your works to the spectator?
    I don't take myself too seriously and I'm the sort of person that likes to have a good laugh so I hope that comes through in my work.

    - What is, today, the role of photogrpahy for you?
    At the moment its my main focus and I hope that continues once I graduate. I'd like to get into fashion photography also as I have a massive love for it. But as long as I have a camera with me I'll never stop!

    - Ci puoi raccontare qualcosa su di te?
    Mi chiamo Phebe Rendulic e mi sto per laureare all’accademia d’arte in Arti Visive, con specializzazione in fotografia. Ho una grande passione per la fotografia in particolare per le Polaroid e amo sperimentare con tutti I tipi di machine fotografice inclusa l’Holga, le machine fotografiche medio formato e anche quelle di plastica molto economiche. Suono anche in una electro-pop band che si chiama Radio Spectacular!!! (http://www.radiospectacular.com/ ), quindi sono sempre molto occupata!

    - Come crei I tuoi lavori?
    Negli ultimi tre anni ho studiato quindi c’è stato un grande processo sullo sviluppo del concetto e di ricerca per I lavori fatti per la scuola. Invece ho notato che quando lavoro per me stessa le cose vengono in modo più spontaneo, a seconda dell’umore e delle sensazioni. Dipende anchhe dalla macchina che uso, posso essere dura e diretta con la macchina da 1 dollaro perchè amo le crepe e gli errori che crea. La mia Holga mi lascia essere molto creative con le doppie e le lunghe esposzioni e mi piace aggiungere alle polaroids disegni e trasformarle in piccolo collage.

    - Cosa ti piace comunicare allo spettatore con la tua arte?
    Non mi prendo troppo sul serio, e sono il tipo di persona che ama farsi una buona risata, spero che questo possa avvenire tramite i miei lavori.

    - Qual’è per te il ruolo della fotografia oggi?
    In questo momento è il mio obiettivo e spero che possa esserlo anche in futuro una volta laureata. Spero di potermi dedicare alla fotografia di moda. Insomma finchè avrò una macchina in mano non mi fermo!

    All the images posted here are Phebe Rendulic’s works.





    

Angela Cameron - Another point of view for reality

    Hi! I'm so sorry that I haven't post nothing this week, but I have a proble with my pc in Milan. I hope to solve it as soon as possible!! Here it is a new interview :)
    Ciao a tutti! Mi dispiace di non aver più scritto nulla, ma ho un problema con il mio pc a Milano, spero di rispùolverlo il prima possibile! Ecco una nuova intervista :)






    - Can you tell us something about yourself?
    I have been a fine art photographer for over 20 years, in the last 5 years have turned it into a full time entreprenuerial passion. I have won many awards over the years in the US and canada for my creative photography on a variety of subject matter including landscapes, infared photography, polariod techniques, portraits, and black and white.

    - How do you create your works?
    My works are all digitally captured, but most are not digitally altered (except for the "Mod art" gallery). Photography is creatively captured on location utilizing in camera techniques with natural subject matter and natural lighting.

    - What are your main sources of inspirations?
    My inspirations come from old french painters, Monet, Renoir etc that offer a non literal viewpoint with emotion, movement, feeling that captures timeless visual poetry. I also am inspired by shooting in areas of the city that are not considered beautiful but I can find something there that is.

    - What are your favourite artists? Why?
    I don't really have any favorite artists per se. I like all kinds of art and can appreciate the talent and thought process that goes into them. It really is about the creative, mental process that determines artistic vision that works - that reaches the viewer.

    - Ci puoi raccontare qualcosa su di te?
    Sono un’artista fotografa da più di 20 anni, negli ultimi cinque anni ho trasformato questa mia passione in un’attività imprenditoriale. Ho vinto molti premi in questi anni in America e in Canada per le mie fotografie, su diversi soggetti, tra cui paesaggi, polaroid, ritratti e bianco e nero.

    - Come crei i tuoi lavori?
    Uso una macchina digitale, ma non modifico le fotografie digitalmente a eccezione della galleria “Mod art”. La fotografia è catturare momenti creativamente usando tecniche diverse, con soggetti e luci naturali.

    - Quali sono le tue principali fonti d’ispirazione?
    Le mie ispirazioni arrivano dai vecchi pittori francesi, Monet, Renoir etc, che offrono un punto di vista non letterale per le emozioni, i movimenti, le sensazioni e riescono a catturare così una poesia senzatempo. Sono anche ispirata dallo scattare fotografie in posti della città non considerati belli, ma che mi trasmettono qualcosa.

    - Quali sono I tuoi artisti preferiti? Perchè?
    Non ho artisti preferiti in generale. Amo tutte le forme d’arte e so apprezzare il talento e i processi artistici in esse racchiusi. Tutto sta nel processo creativo e mentale che determina la visione artistica che riesce a colpire lo spettatore.

    For further information see also http://www.angelacameron.com/.  
    All the images posted here are Angela Cameron’s works.





Abigail Wellman - Fine art portrait photographer









    - Can you tell me something about yourself?
    I am an artist living in the northeastern United States, working in fine art color portrait photography, a medium which is excellent for getting painterly constructions and effects and for capturing the unspoken qualities of a woman’s character and “aura.” Although my subjects tend to be women who, like myself are engaged in some significant processes of creation. This is particularly true of those who regard my pictures of themselves as opportunities. My work is more optimistic than not. I am a Buddhist committed to finding optimism everywhere.

    - How do you create your works?
    There is an implicit dialogue and wordless conversation which takes place with my photographic subjects (usually people) and myself. If the subject is a woman, the dialogue can be enhanced by an understanding of each other’s human condition and creative impetus. Elements of a “scenario,” such as backdrops, props, color, texture, positioning, composition, and the play of light get drawn into our dialogue of assertion, vulnerability, and creation. In the end an artwork emerges from this mix of elements.

    - What would you like to communicate through your works to the spectator?
    Of course, the spectators bring to the work what they wish to have communicated to them. I try to leave the work open enough so that the dialogue that myself and my photographic subject will also include the spectator. This process of inclusion is a form of creation, since all things establish themselves in relation to other things.

    - What is today the role of photography for you?
    For me at this time in my life, and at this period of history, the role of fine art portrait photography is to distill the essential human condition in a way which is personally meaningful to myself, my audience, my subjects (as co creators of our art) and this risky, hopeful and dystopian age, which we all inhabit as a frontier territory, on the edge of the unknown.

    - Ci puoi raccontare qualcosa su di te?
    Sono un’artista che vive nella zona nord est degli Stati Uniti, per lo più i miei lavori sono costituiti da ritratti a color. La fotografia è un mezzo eccellente per ottenere ricostruzioni pittoriche e catturare le qualità nascoste dei personaggi femminili, la loro “aura”. I miei soggetti di solito sono donne che come me sono impegnate in qualche processo di creazione. Il mio lavoro è più ottimista che pessimista. Sono Buddista impegnata trovare ottimismo dappertutto.

    - Come crei i tuoi lavori?
    C’è un dialogo implicito e una conversazione senza parole che avviene tra me e i miei soggetti fotografici, di solito persone. Se il soggetto è una donna, il dialogo può diventare una comprensione della condizione umana reciproca e così un impeto creativo. Gli elementi dello sfondo, come i colori, le posizioni, la composizione e il gioco di luci si inseriscono nel nostro dialogo di vulnerabilità e creazione. Alla fine un’opera d’arte nasce da un mix di elementi.

    - Cosa intendi comunicare attraverso i tuoi lavori allo spettatore?
    Di sicuro gli osservatori comprendono il lavoro un po’ per quello che loro si aspettano che gli venga comunicato. Io cerco di lasciare il lavoro abbastanza “aperto”, in modo che il dialogo che creo tra me e il mio soggetto fotografico possa includere lo spettatore. Questo processo di inclusione è anch’esso una forma di creazione, dal momento che tutte le cose si formano in relazione ad altre.

    - Qual’è per te il ruolo della fotografia oggi?
    Per me ora come ora, il ruolo della fotografia artistica che ha come soggetto i ritratti è di distillare l’essenza della condizione umana, in un modo che è particolarmente significativo per me, il mio pubblico, i miei soggetti (Come co-creatori della nostra arte) e questa rischiosa e speranzoso tempo, dove tutti viviamo come una territorio di frontiera, al confine dell’ignoto.

    For further information see also http://www.abigailwellmanphotography.com/  
    All the images posted here are Abigail Wellman’s works.



Xing Danwen - Urban Fiction

     Urban Fiction, image 1, 2009

    Detail - Urban Fiction, image 1, 2009

     Urban Fiction,image 0,2004

    Detail - Urban Fiction,image 0,2004
    - Can you tell us something about yourself? When did you discover your passion for photography?
    I came from painting background. I was a very skillful, well trained painter from 8 years academic study. I discovered the photography by a moment of reading a photo magazine in my teenage time at an art school. Since then, I have been drawn into this medium. Using it into my artwork.

    - How do you create your works?
    Talking about the work Urban Fiction the artist here explains that idea came from her travels when she realised that cities everywhere had a certain sameness due to the forces of globalization. To relise this idea Xing Danwen moved from a fake landscape to talk about its reality. So, she decided to photographs the actual real estate maquette. What she realised working on this project was that the city has changed and developed so much because living environments, individual spaces and quality of life are getting to meet the standard human desire for happiness. Finally, from going to look at the maquettes, she also realized that the commercial world is controlling this fact: the real estate developers are cleverly leading people to find their desires in a dream space.

    - What are your main sources of inspirations?
    Time and everyday life...observing and thinking. Of course the subjects are related to my personal interest and perspective.

    - What is photography for you?
    Photography is just a medium. It is one kind of option for image-creation. Also it has a wide meaning for me, not a traditional concept of it....not only a 2 dimensional frame work. It is much beyond, without much limit.

    - Ci puoi raccontare qualcosa su di te?
    Ho studiato come pittrice all’accademia per otto anni, ero dotata,. Ho scoperto la fotografia per caso leggendo un giornale specializzato quando ero teen ager durante la scuola d’arte. Da allora sono stata catapultata in questo medium e lo sempre usato per i miei progetti.

    - Come crei i tuoi lavori?
    Parlando del lavoro Urban Fiction, l’artista spiega che l’idea viene dai suoi viaggi, dove ha realizzato che le città di tutto il mondo hanno una certa somiglianza dovuta alla globalizzazione. Per rappresentare questo concetto Xing Danwen parte da un paesaggio finto per arrivare alla realtà. Così decide di fotografare i plastici delle compagnie immobiliari. Lavorando su questo progetto l’artista ha realizzato che le città sono cambiate e si sono sviluppate così tanto a causa del fatto che gli ambienti, gli spazi individuali e la qualità della vita stanno cercando di venire incontro agli standard di felicità dell’uomo. Ma tutto questo è controllato dalle società commerciali: gli agenti immobiliari stanno guidando le persone a trovare il loro desideri in uno spazio “immaginario”.

    - Quali sono le tue principali fonti d’ispirazione?
    Il tempo e la vita di tutti i giorni... osservare e pensare. Ovviamente i soggetti dipendono dai miei interessi personali e dalle mie prospettive.

    - Cos’è la fotografia per te?
    La fotografia è solo un mezzo. È una delle opzioni per immaginare e creare. Ha anche un significato più vasto per me, non un concetto tradizionale, di un’immagine a due dimensioni. Ma un concetto che si sviluppa oltre l’immagine, senza limiti.

    For further information see also http://www.danwen.com/
    All the images posted here are Xing Danwen’s works.

    Urban Fiction, image 3, 2005 

    Detail - Urban Fiction, image 3, 2005

Jeff Soto News

    Hi everyone!

    Here there are some news about Jeff Soto that the artist send me! For those interested read below:)

    Ciao a tutti!
    Qui ci sono alcune novità su Jeff Soto, che l'artista mi ha mandato! Per quelli interessati, leggete qua:)

    Maxx242VsJeffSoto

    Maxx and I are headed to Japan to celebrate our first collaboration- the MAXX242vsJEFFSOTO X Zac Pac two pack BE@RBRICK! We're also debuting our skate decks with REAL and shirts with The Wild Ones! The party is the night of October 29th at Unit in Tokyo. We'll be working on a collaborative piece live at the event. For more info see flyer below or check out: http://www.maxx242vsjeffsoto.com/


    "The Seeker" Lithograph


    I am releasing a new print with Jonathan Levine Gallery. The image is from my recent NYC solo show. "The Seeker", is a 23.5" x 36" offset lithograph, in a signed and numbered edition of 450. Price is $75. They are currently taking preorders and offering a 15% discount until it is official released in November which makes it only $64 right now! To order: http://www.jonathanlevinegallery.com/cfwebstore/index.cfm?fuseaction=product.display&product_ID=230

    Jeff Soto X the Wild Ones


    Made a shirt or two with my homies at The Wild Ones! Check out the video- http://vimeo.com/15635830
    NYC
    This place has been my second home lately. I was there last week for the release of my toy with Kidrobot, "The Deek", available soon online at http://black.kidrobot.com/ . I am returning in November to be a judge for the Society of Illustrators. It's a big honor to me and I'm looking forward to seeing all the work. www.societyillustrators.org I'll also be returning to NYC in mid November for an event sponsored by Singha Beer (more info soon)....

    Thanks, and Happy Halloween!!

    Jeff
    http://www.jeffsoto.com/
    Twitter: twitter.com/jeffsotoart
    Facebook: http://www.facebook.com/pages/Jeff-Soto-Art
    Blog: http://jeffsotoart.blogspot.com/

Natasha Newton - Looking for art in Nature

    By The Light Of The Moon 2

    Intermission 2

    The Pattern Of The Earth 3

     Falling

    - Can you tell us something about yourself?
    My name is Natasha Newton and I'm a full-time artist and illustrator from the UK. I also sell my artwork under the name The Blackbird Sings (http://www.theblackbirdsings.etsy.com), and I divide my time between my home county of Suffolk, on the East coast of England, and Paris, France, where my boyfriend Leon lives.

    - When did you discover your passion for art?
    It's always been there! Ever since I was old enough to hold a wax crayon, I've been drawing pictures. My mum still has some of the pieces I made when I was very young.

    - How do you create your works?
    I start with a general idea and usually make a very quick sketch or try out a few variations in my sketchbook. Sometimes I'll just draw directly onto the canvas, paper, or wood panel. Then I'll work in my favorite medium, acrylic paint, working from dark to light in several thin layers. I sometimes use texture in certain parts of my work. I also like to work on detailed little illustrations in black ink on paper.

    - What are your main sources of inspirations?
    My main source of inspiration is nature. I love birds and trees, walking through the forest or fields, watching the changing seasons and light. I love clouds and raindrops and I'm particularly attracted to the Autumn and Winter seasons. I'm also inspired by books (I collect art and design books and unusual childrens story books), music, films, other artists...the list is endless!

    - Ci puoi raccontare qualcosa su di te?
    Mi chiamo Natasha Newton e sono un illustratrice e artista inglese. Vendo anche I miei lavori sotto il nome di The Blackbird Sings (http://www.theblackbirdsings.etsy.com/ ), sulla costa est inglese, a Parigi, dove vive il mio ragazzo Leon.

    - Quando hai scoperto la tua passione per l’arte?
    C’è sempre stata! Da quando ero abbastanza grande per tenere un pastello in mano ho iniziato a disegnare. Mia mamma conserva ancora disegni che ho fatto da bambina.

    - Come crei I tuo lavori?
    Parto con un’idea generale e faccio uno schizzo veloce o provo alcune variazioni dal mio libro degli schizzi. Altre volte invece, disegno direttamente sulla tela, sulla carta o sui pannelli di legno. Dopo di che inizio a lavorare con il mio mezzo preferito, il colore acrilico, cominciando dai colori più scuri fino ad arrivare a quelli più chiari con strati sottili. Certe volte uso trame per I miei lavori. Mi piace anche lavorare su piccole illustrazioni con inchiostro nero su carta.

    - Quali sono le tue principali fonti d’ispirazione?
    La prima è la natura. Amo gli uccelli e gli alberi, camminare attraverso il bosco e I campi, osservare le stagioni che cambiano e le luci. Amo le nuvole e le gocce di pioggia, e sono attratta in modo particolare dall’autunno e dall’inverno. Sono anche ispirata dai libri (colleziono libri d’arte e di design e inutili libri di storie per bambini ), musica, film, altri artisti, la lista non ha fine.

    For further information see also http://www.natasha-newton.co.uk/
    All the images posted here are Natasha Newton’s works.

    Bringing The Trees Into Existence 4

    Dark Forest

    Try To Sing Your Own Song

Exhibition!! Julian Lee - GOD SHAPED HOLES



    What? = Lot's of shows and events coming up

    Where? = Mainly in Germany

    When? Starting 29.10. with My Solo Exhibition GOD SHAPED HOLES at Kunstverein Hoecsht Bolongaro, Germany.



    Listed below are more Upcoming Shows and Events.

    For more info visit: http://www.julianlee.de/


     
    Groupshow QUADRATKUBIKMETER HOCH ZWEI

    Vernissage 05.11. bis 28.11.2010 Kunstverein Nachspeicher23 e.V. / Hamburg. Germany
    Opendoors 20. - 21. November 2010. Frankfurt Artists open their studios.



    Soloshow THE ARCHITECTS DREAM
    Vernissage 03.12. bis Jan. 2011 Ausstellungsraum Brücke66, Frankfurt. Germany



    Groupshow MESTECENI · BIRKEN · BIRCHES
    Vernissage. Jan. 2011 Timisoara Museum of Art, Timisoara / Romania.

Michael Vincent Manalo - Full speed imagination





    - Can you tell us something about yourself?
    I'm a digital mixed media artist born in the Philippines on 1986 to parents who both have different blood lines: my father being having his roots from the US and my mother having her roots from Spain. I love life, art and especially music. I listen to a lot of music genres but what I'm mostly into is all kinds of Indie and rock music, I also like trip-hop, classical and sometimes New Age. However, I do not understand the mainstream Rhythm and Blues music.

    - When did you discover your passion for photography?
    I discovered my passion for photography when I was 21. Back then, I focused on creating music, mostly of the indie/twee pop genre and then one day my brother gave me a DSLR as a Christmas present and after that I went wild with the image capturing process!

    - How do you create your works?
    I create my works through manipulating and transforming the photos I take and then painting details, light and color on the manipulated image through my digital canvas. Basically, I try to merge scenes that I have captured through the lens and with the images I have captured within my head.

    - What are your main sources of inspirations?
    My main sources of inspiration comes from the emotions that I feel, from those nostalgic feelings and memories I have within, and from the tales of human drama which I try to convey realistically or symbolically.

    - What is art for you?
    Art for me is something that could make me feel an emotion I have and may not have experienced in life.

    - Ci puoi raccontare qualcosa su di te?
    Sono un artista che mixa media digitali, nato nelle Filippine nel 1986, da genitori che hanno entrambi differenti origini: mio padre originiario degli Stati Uniti, mia madre spanola. Mi piace la vita, l’arte e la musica, in particolare. Ascolto un sacco di generi musicali diversi, ma quello che preferisco è l’indie rock, apprezzo anche il trip-hop, la classica e a volte la New Age. Invece non mi piace molto il nuovo Rhythm and Blues.

    - Quando hai scoperto la tua passione per la fotografia?
    Quando avevo 21 anni. Allora mi ero concentrato sulla composizione musicale, soprattutto indie/twee pop, poi mio fratello mi ha regalato una DSLR per Natale e così ho iniziato a scattare immagini.

    - Come crei I tuoi lavori?
    Attraverso la manipolazione e la trasformazione digitale delle foto che scatto e usando tecniche di dipinto, luce e colori sulla tela digitale. In poche parole cerco di fondere le immagini che ho scattato con quelle nella mia testa.

    - Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
    Le emozioni, le sensazioni nostalgiche e I ricordi, e I drammi umani che cerco di rappresentare realisticamente o simbolicamente.

    - Cos’è l’Arte per te?
    L’Arte è qualcosa che mi può far provare un’emozione nuova che non ho provato nella vita.

    For further information see also http://www.wix.com/theflickerees/michaelvmanalo.
    All the images posted here are Michael Vincent Manalo’s works.




reGeneration2 - tomorrow’s photographers today


    Hi Everyone! Today I find this exhibition that seems to me very interesting! Hope someone can be in Milan to see it!

    Ciao a tutti! Oggi ho trovato questa mostra che mi sembra molto interessante! Spero che qualcuno possa essere a Milano per vederla!





    reGeneration2
    tomorrow’s photographers today

    Exhibition presented by Musée de L’Elysée, Lausanne

    opening Saturday 6th November 2010
    from 3 pm to 8 pm
    cocktail from 5 pm
    William A. Ewing e Nathalie Herschdorfer will attend the opening
    on show from 7th November to 9th January 2011
    Tuesday, Friday, Saturday, Sunday, 10.30 am – 7.30 pm
    Wednesday, Thursday 10.30 am – 9.00 pm
    Monday, 3.30 pm – 7.30 pm



    What are young photographers up to in the twenty-first century? How do they see the world? How much do they respect, build on, or reject tradition? As the digital revolution continues its relentless advance, demolishing longstanding practices in every domain of our field, curiosity builds as to how the new generation of photographers will operate. The reGeneration project – the broadest and most enterprising survey of its kind – set out in 2005 to discover answers to these intriguing questions, while revealing emerging photography in wide-ranging fashion. Following on from the success of this exhibition shown in ten different cities across North America, Europe and Asia, this second edition turns the spotlight on 80 up-and-coming talents from 30 countries.The Musée de l’Elysée selected the most promising candidates from some 700 entries submitted by 120 of the world’s top photography schools. The curators tried to keep an open mind throughout the selec- tion process, whether the photographers had chosen a documentary or an artistic approach, whether they worked with film or computer, and whether they supported their work with a detailed concept or preferred shooting spontaneously. reGeneration2 showcases the inspiring creativity and ingenuity of photographers at the outset of their careers, as they navigate in the fast-moving currents of the second decade of the 21st century. It shows these young practioners focusing on major themes as diverse as the urban environment, globalization, issues of identity and memory, their use of hybrid techniques allowing them to obscure as never before the distinction between reality and fiction.

    Quale sarà il futuro della fotografia? Quali tendenze saranno vincenti e le nuove generazioni che idee proporranno? Rivoluzione o restaurazione? Il progetto reGeneration2 nasce nel 2005 per cercare di dare una risposta a queste domande e per dare spazio ai fotografi emergenti e al loro talento. Dopo il successo internazionale della prima edizione, reGeneration2 si concentra su 80 artisti di 30 nazionalità diverse selezionati dal Musée de L’Elysée di Losanna tra 700 fotografi provenienti dalle scuole di fotografia più prestigiose del mondo. Non vi è discriminazione di generi, di attitudini, di scelte, di tecniche e processo, piuttosto il complesso delle opere rappresenta una significativa panoramica del fare fotografia oggi per il domani. Ogni autore si distingue per l’originalità della propria analisi e per la capacità di risolverla visualmente. reGeneration2 vuole mostrare la creatività e l’ispirazione di questi giovani fotografi all’inizio della loro carriera focalizzando l’attenzione da un lato sulle tecniche utilizzate e dall’altro sui temi trattati: l’ambiente urbano e naturale, la globalizzazione, l’analisi sull’identità, i rapporti generazionali..
    Dalla mostra emerge come i giovani vivono la realtà: le angosce, le paure, i rifiuti e le follie, i rituali, le amicizie e la famiglia. Ed è straordinario che giovani di culture e nazionalità così diverse fra loro vivano e osservino il mondo con cuore e occhi simili, sia pure nelle scelte dei soggetti, nelle differenze della raffigurazione e delle elezioni stilistiche.

    For further information see also http://www.galleriacarlasozzani.org/#/home/

    

Bloglovin' :)

Rens Krikhaar - Having a dialogue with the painting



    

    - Can you tell us something about yourself? When did you discover your passion for art?
    Well I can’t really remember when I discovered that I had a passion for art. One thing I do know is that ever since I could hold a pencil or a crayon in my hand, I immediately felt the urge to create new worlds. The first four years of my life I grew up with my grandparents. They lived in a big house near a forrest. The living room and hallway where decorated with paintings of family portraits and flowers. I think it started just there. At that time of course I did not knew the word Art, but I realised that I easily could disappear in one of those paintings. The paintings absorbed me in a way. Years later I got interested in writing graffiti. Especially going out at night looking for a spot to do a piece helped me out to draw and paint very directly. It also gave me a feeling of confidence. There was not really much time to sit and shape things up, and of course there wasn't much light. The whole scenery, the darkness and desolate places were very fascinating to me. I got more and more interested in painting and visiting musea and exhibitions across Europe. A year later I decided to attend the Academy of Arts.

    - How do you create your works?
    I create my works along memories and the drawings & sketches I make. I like to observe the things around me, in daily life and during travelling. There is a lot going on, hidden things, things I don’t trust. Ambiences & experiences I want to paint. The future in a dialogue with the past, or a past in war with our future? When I discover a place where I have never been before, I need to have the feeling that it’s a safe and threatening place at the same time. It has got something to do with adrenaline as well. I get excited, cause in my imagination anything can happen! In most of these situations I prefer to stay there one or two hours, just observing the place. I remember the fevers I had As a child, my body felt cold and I was constantly dreaming of fluid landscapes. Boiling sand and gloomy skies. I think I really tried to translate things into colour and paint. When I’m at such a place, I want to interview the scenery. Of course I don’t get any answers from it, but I keep on asking & answering these questions. This ‘Ritual’ of asking and answering questions continues in the studio where I work. What is happening at this place? What did happen here? According to the drawings and sketches I made earlier, a new world based on my memories and notes rises. When I finish a painting, I still didn’t get all of the answers. Anything can happen. If there are any unanswered questions they are hiding inside the work. Somehow it reminds me of the first paintings I saw in my grandparents’ house. I want to invite viewers into these worlds without showing the way.

    - What are your main sources of inspirations?
    I think important sources for my work are travelling, reading, digging for treasures, visiting museums & theatre. Besides these activities I listen and collect a lot of soundscapes and ambient music from all over the world.

    - What is art for you?
    I think it is one of the biggest and purest gifts. It offers people a great escape from daily life! In a way a doubt about the role of daily life and Art. Are these worlds separated or is that something we have to find out?

    - Ci puoi raccontare qualcosa su di te? Quando hai scoperto la tua passione per l’arte?
    Non riesco esattamente a ricordare quando ho scoperto di avere una passione per l’arte. Una cosa però la so, che da quando sono riuscito a tenere in mano una matita o un pennarello ho sentito l’urgenza di creare nuovi mondi. I primi quattro anni della mia vita li ho trascorsi con i miei nonni in una casa vicino ad una foresta. Il soggiorno e l’entrata erano decorate con dipinti, ritratti di famiglia e fiori. Penso che sia iniziato lì. A quel tempo di certo non conoscevo la parola arte, ma mi sono reso conto che potevo facilmente sparire in uno di quei dipinti. Anni dopo mi sono interessato ai graffiti, soprattutto uscire la notte per dipingere qualcosa mi ha aiutato a farlo in modo molto diretto e mi ha infuso sicurezza. Non c’era molto tempo per disegnare, nè molta luce. Lo scenario, il buio e I posti desolate mi affascinavano molto. Il mio interesse verso i dipinti è aumentato visitando i musei e le mostre durante un viaggio in Europa. Un anno dopo infatti ho deciso di frequentare l’accademia d’arte.

    - Come crei i tuoi lavori?
    Creo i miei lavori sulla base di ricordi o di schizzi fatti. Mi piace osservare le cose che mi circondano, nella vita quotidiana e durante i viaggi. Succedono un sacco di cose, cose nascoste, cose in cui non credo. Io voglio dipingere ambienti ed esperienze. Il futuro in un dialogo con il passato o il passato in guerra con il futuro? Quando scopro un posto in cui non sono mai stato, deve cogliermi la sensazione che sia un posto sicuro e minaccioso allo stesso tempo. Deve avere a che fare con l’adrenalina, penso che possa accadere di tutto. Nella maggior parte di queste situazioni mi piace stare lì per qualche ora ad osservare la situazione. Mi ricordo le febbri che ho avuto da bambino quando sognavo paesaggi fluidi, spiagge che bollivano e cieli tenebrosi. Così cercai di trasformarli in dipinti. Quando trovo un posto così cerco di intervistarlo, ovviamente non ricevo risposta, ma continuo in una sorta di domanda-risposta rituale che continuo anche nel mio studio. Così mi immagino, cosa sta accadendo a questo posto? Cos’è successo qui? E così, basandomi anche su ricordi e schizzi fatti in precedenza ecco che nasce un nuovo mondo. Quando finisco di dipingere non ho ancora risposto a tutte le domande, può ancora succedere di tutto. Le domande non risposte si stanno nascondendo nel lavoro. Voglio invitare lo spettatore ad entrare nel dipinto senza mostrargli la strada.

    - Quali sono le tue principali fonti d’ispirazione?
    Credo che le principali siano, viaggiare, leggere, cercare tesori, visitare musei e teatri e poi raccolgo e colleziono molta musica d’ambiente da tutto il mondo.

    - Cos’è l’arte per te?
    Credo sia uno dei più grandi e puri doni. Offre alle persone una grande via di fuga dalla vita di tutti i giorni! Mi interrogo sul ruolo dell’arte nella vita di tutti I giorni, sono separate o c’è qualcosa che dobbiamo scoprire?

    For further information see also http://www.renskrikhaar.com/.
    All the images posted here are Rens Krikhaar’s works.
    Until the November the 7th he is exibhiting at Galerie Maurits van de Laar


Total Pageviews