This time the interview doesn’t follow the usual question path, but I want likewise to present the artist’s thought and leave it as much intact as possible. The artist is Viola Di Massimo, born in Rome in 1970. Above it is present her point of veiw (All the posted images are Viola Di Massimo works.)
It is not easy for me to speak about what I paint, I admit, it never be. It is hard because every art work is a little life peace that will join the following one and so on, coloured or black and white images coming one after the other. Just like in a photographic shoot where you stop a person life instant, fixing this piece of present in a bidimensional image and than, if you put all together the result is a life summary. For me is the same: if I put together my artworks, all these presents fixed on canvas tie together, I find out that I have a real past and that in front of me I have a life, which in this case it is mine. I don’t know how it will be end, nobody know it. But tomorrow, for sure, I will find out more and I will build an other piece of present to fix on canvas. I’m an artist from 1986 and I never give up, my life is based on art and research through art is everything for me. You asked me what I’m looking for through art, but I don’t know the answer, because if I do probably my search will be end. But while searching you can find very interesting paths, and by now everyone knows that is more important the path than the aim. I will tell you the last tried path, its name is “Fairytale for a April silence”, it was created for the Abruzzo earthquake recurrence and it is a live performance. This work make me aware that we must always say things, in any way ideas must be express, and blog as yours must be written to talk about yourself or other people, or about discoveries, and this should never end. At the question “What do you want to transmit through your works?” I will answer more precisely: communication, I want to continue to communicate, also with no words, because as you show me creativity is a silence shout that can be heard everywhere, in this case was heard by you in Milan.
L’intervista di questa volta non segue esattamente la scaletta solita di domande, voglio però proporre e lasciare il più possibile intatto il pensiero dell’artista e il suo punto di vista, qui sotto esposto. L’artista è Viola Di Massimo, nata a Roma nel 1970. (Le immagini postate sono tutte opere di Viola Di Massimo).
Non mi è facile parlare di ciò che dipingo, ammetto che non lo è mai stato. E' così difficile perché ogni quadro è un pezzettino di vita che si unisce al quadro successivo e poi, ancora, a quello dopo e quello dopo ancora, in un susseguirsi di immagini a colori o in bianco e nero, esattamente come accade in uno scatto fotografico, in cui si ferma un pezzo di vita di una persona ogni tanto, si imprime quel "presente" in un'immagine bidimensionale e poi, se si uniscono tutte, ne viene fuori la sintesi di una vita.
Lo stesso è per me: se unisco un'opera dietro un'altra e tutti questi presenti immobilizzati su tela li lego uno con l'altro, scopro che ho un passato concreto e ne faccio una vita, in questo caso la mia. Non so ancora come andrà a finire come non lo sa nessuno ma di certo, domani, scoprirò altro e mi costruirò un altro presente da bloccare su tela.
Sappia che faccio arte, (non trovo un'espressione più discreta), dal 1986 e non ho mai smesso, che la mia vita è basata su questo e che la ricerca attraverso l'arte è tutto.
Mi chiede cosa cerco dalla pittura ma io, cosa cerco, non lo so ancora sennò avrei smesso di cercare, ma cercando, si trovano e provano infinite strade e siccome sappiamo quasi tutti ormai, che è più importante il viaggio che la meta, io continuo a cercare.
L'ultima strada che ho trovato e provato però gliela racconto molto volentieri. Questa volta ha un titolo, a differenza dei quadri ad olio, una motivazione, non così intima e difficile da raccontare come è nei dipinti, e non è un olio su tela. In ogni caso sarà certamente un altro presente da legare alle opere precedenti che però può appartenere più fortemente anche a lei, non solo come sensazione come potrebbe essere per i dipinti ma come memoria comune, "cicatrice" comune.
Si intitola "favola per un Silenzio d'aprile" è stata creata per la triste ricorrenza del terremoto in Abruzzo, ed è una performance.
Questa strada che ho trovato e poi provato continuando a cercare, mi ha fatto comprendere un pochino di più di quanto già in parte sapevo, che le cose vanno dette, sempre; che sia attraverso un dipinto, una fotografia, uno spettacolo teatrale o una piccola performance fatta in uno studio d'artista, le cose vanno dette. Le idee espresse (e anche realizzate), i blog come il suo vanno scritti per raccontare di sé degli altri e delle proprie scoperte e mai, mai, tutto questo dovrà avere fine.
Su una domanda che mi ha fatto "cosa vorrebbe trasmettere attraverso I suoi lavori", però le rispondo più precisamente: comunicazione, voglio continuare a comunicare anche senza parole perchè come mi ha dimostrato anche lei la creatività è un urlo silenzioso che può essere colto da ogni dove e in questo caso, è stato colto da lei, a Milano.
Viola Di Massimo
For further information see also www.violadimassimo.com
“Fairytale for an April silence” link : http://www.violadimassimo.com/oltre.php, sorry but the speech is in Italian :-).